Corsi di guida sicura: obbligatori?

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Buongiorno a tutti!
Dopo aver partecipato ad un incontro sulla sicurezza alla guida, ho la sensazione che il datore di lavoro sia obbligato a far fare corsi teorico pratici di guida sicura a tutti i dipendenti la cui mansione prevede anche l’utilizzo dell’auto.
Lavoro in un’azienda di informatica e ci sono tecnici hardware e sw che si recano spesso dai clienti per non parlare di funzionari commerciali che sono spesso in auto.
Sembra che l’individuazione del rischio “auto” obblighi il datore di lavoro all’informazione, formazione ed addestramento anche se il dipendente è in possesso della patente.
Sinceramente, capirei se stessimo parlando di autisti la cui mansione, appunto, prevede di essere alla guida di un mezzo per tutto l’orario di lavoro.

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    • antonio
    • 13 novembre 2014

    Possono o meno essere obbligatori, in termini di prevenzione è utilissimo procedere alla formazione attraverso i corsi di guida sicura che, tra le altre cose, possono essere gestiti anche attraverso la formazione finanziata.

    • marco
    • 13 novembre 2014

    Premetto che sono di parte in quanto vendo i corsi in oggetto, però, visto che ci troviamo a confrontarci su un forum, sarò molto obiettivo (così come lo sono comunque per indole). Il Datore di Lavoro attualmente non ha l’obbligo di formare ed addestrare, per l’uso dell’auto, i lavoratori che per mansione e/o incarico utilizzano di fatto tale veicolo. Il D.Lgs. 81/2008 per il momento non prevede nulla in merito. Esiste un però ed è dovuto al fatto che ci troviamo, anche in questo caso, in una situazione di equilibrio precario, dovuta ad alcuni punti vulnerabili della vigente norma e sulla quale un giudice molto oculato potrebbe fare leva. Esistono in merito diverse correnti di pensiero però, per concludere, dico che, a parte il mio interesse nel proporli, fare questi corsi è importante (e qui credo che siamo tutti d’accordo) ed al Datore di Lavoro possono dare notevoli vantaggi. Sono, tra l’altro, riconosciuti dall’INAIL come un effettivo strumento di prevenzione (ed un motivo ci sarà) che da diritto ad uno sconto (Oscillazione per Prevenzione – OT24) sul premio assicurativo. Se ti interessa avere informazioni più dettagliate, consulta la pagina della Bretus Consulting relativa ai Corsi di Guida Sicura. Spero di esserti stato di aiuto

    • marco
    • 13 novembre 2014

    Questi Datori di Lavoro che lei cita, che sono ben lontani dall’essere dei veri imprenditori, non hanno capito che la prevenzione è una cosa seria e che non va fatta solo per adempiere a degli obblighi legislativi, ma va fatta, in primis, per tutelare realmente la Salute e la Sicurezza dei lavoratori, e poi per abbattere i costi, diretti ed indiretti, dovuti agli infortuni. Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che la prevenzione non è un costo, ma un investimento. Comunque non dimentichiamoci che questi corsi possono essere finanziati al 100% con i Fondi Paritetici Interprofessionali.

    • gianni
    • 13 novembre 2014

    Il mio pensiero è che usare abitualmente l’auto non equivale ad essere addestrato; che essere patentato non significa aver appreso a guidare un’auto in condizioni climatiche o di traffico complesse, e quindi la valutazione del rischio dell’azienda deve tener conto di questi parametri. Completata la valutazione del rischio, RSPP, RLS e datore di lavoro, insieme al medico competente, definiscono il da farsi. Nei casi che io seguo, vigili urbani, austisti di scuolabus, autisti di pulmino per trasporto lavoratori, rappresentanti (o agenti, come li vogliamo chiamare), addetti a manutenzioni esterne, un corso di guida sicura sarebbe dovuto. Al momento, solo alcune ditte sono riuscite a far fare il corso agli addetti, ma un po’ alla volta…

    • manuela
    • 13 novembre 2014

    Alcuni lavoratori di ditte di cui sono RSPP hanno partecipato a questi corsi, e ne conosco e riconosco l’efficacia; sono stata anche al SAIE quest’anno, ed ho avuto modo di venire a conoscenza dei corsi organizzati nell’autodromo di Imola, interessantissimi. Su internet si trovavano anche corsi organizzati a Monza, tutti quindi sfruttando i circuiti e le relative attrezzature. Certamente è difficile pensare che un datore di lavoro invii i propri dipendenti a centinaia di km di distanza per seguire un corso di formazione, e quindi nascono i corsi “da sedia”. Il datore di lavoro pensa di avere assolto al suo dovere di formazione, soprattutto quando il corso è proposto dalla sua associazione di categoria; il lavoratore si addormenta sulla sedia e… forse se controlliamo la patente il risultato è lo stesso. Il problema è sempre il medesimo, la serietà dell’offerta e la capacità di controllo del valore dell’offerta stessa.

    • marco
    • 13 novembre 2014

    Credo che sia il caso, prima di esprimere il proprio pensiero, di sapere come si svolgono i Corsi di Guida Sicura ed essere a conoscenza della loro efficacia. Da sapere che, proprio per la loro efficacia, tali corsi sono riconosciuti dall’INAIL e danno diritto, alle aziende, ad uno importante sconto sul premio assicurativo (Oscillazione del Tasso per Prevenzione – OT24). In merito alla patente è vero che ti abilita alla guida di un veicolo, ma tale abilitazione non è sufficiente nel momento in cui il veicolo viene usato come strumento di lavoro. La sentenza della Corte di Cassazione n.3970 dell’aprile 1999 specifica: “… il rischio generico della strada può diventare rischio specifico di lavoro, quando a quel rischio si accompagni un elemento aggiuntivo e qualificante, per il quale l’incidente è connesso agli obblighi che derivano dal lavoro..”.. In questo caso “l’elemento aggiuntivo” è da ravvisarsi nella concentrazione e stress richiesto al lavoratore che compie la sua funzione lavorativa con la guida del veicolo, alternandola a fasi di lavoro. In questo riferimento giurisprudenziale, è considerata e valutata la discriminante tra il normale rischio generico di guida e l’analogo rischio applicato ai lavoratori che utilizzano il veicolo nell’ambito del proprio compito di lavoro.
    Quindi, sembra chiaro e delineato, che in capo al datore di lavoro esista un forte obbligo di formazione ed informazione del rischio guida, quando questo consiste nell’utilizzo del veicolo, sia per mansione lavorativa, (tipo autisti professionisti), sia come mezzo strumentale, da assimilarsi ad un vera e propria “attrezzatura”, per chi utilizza il veicolo all’interno dei compiti lavorativi da svolgere.
    Tale obbligo di formazione ed informazione, da parte del Datore di Lavoro, non può chiaramente essere sostituito con il mero controllo della “patente di guida” e della sua validità. Spero di essere stato sufficientemente chiaro.

 
 

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