La scadenza del DVR

In ogni azienda il responsabile della sicurezza del luogo di lavoro e dei lavoratori è il datore di lavoro, che deve farsi carico di tutti gli obblighi di legge per mettere in sicurezza l’ambiente e far lavorare i dipendenti proteggendoli quanto più possibile dai rischi.

Tra gli obblighi di legge a carico del datore di lavoro in materia di sicurezza c’è anche la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), un documento all’interno del quale il datore di lavoro riepiloga quanto riscontrato dalla valutazione dei rischi effettuata in azienda in un determinato momento. La temporalità è un elemento molto importante per il DVR, perché determina il momento esatto in cui il documento è stato redatto e permette così al datore di lavoro di sapere esattamente quando è il momento di procedere ad una modifica o aggiornamento dello stesso, grazie al timbro e data che devono essere apposti sul documento.

Si può dunque parlare di scadenza del DVR? Più che di scadenza, il DVR è un documento vivo, che non si limita ad essere redatto una sola volta nel ciclo di vita di un’azienda, ma necessita di una continua integrazione e modifica ogni volta che si verificano queste situazioni:

• modifiche all’impianto normativo sulla sicurezza sul lavoro che richiedono un intervento diretto sui DVR;
• cambiamenti a livello strutturale dell’azienda che implicano l’impiego di nuovi macchinari di lavoro oppure una ristrutturazione dell’organigramma aziendale, anche in materia di sicurezza;
• presenza di infortuni gravi e malattie professionali.

Da un punto di vista normativo, quel che riguarda il DVR e il suo aggiornamento è regolato dal decreto legislativo 81/08, in particolare:

• all’articolo 28 dove il DVR viene definito esplicitamente come un documento che deve essere adattato ai cambiamenti dell’azienda;
• all’articolo 29 dove vengono elencate le condizioni che implicano un aggiornamento del DVR.

Alla luce di quanto stabilito per legge, dunque, il DVR non può definirsi un documento statico, che una volta redatto può essere riposto in attesa di un controllo. Deve essere al contrario considerato un documento vivo, parte integrante dei cambiamenti aziendali.