Dalla Francia arrivano notizie che fanno riflettere sui così detti energy drink, bevande che, per loro natura, vengono prodotte per stimolare l’attività fisica, migliorare la concentrazione e le prestazioni sportive. Dopo due morti sospette, le istituzioni sanitarie francesi hanno messo sotto studio le bevande energizzanti perché ritenute parte importante di questi decessi.
Queste bevande, che ancora non trovano una chiara base legislativa a livello europeo, sono quelle che, grazie alle sostanze che contengono, come la caffeina, la taurina e altri aminoacidi, dovrebbero migliorare la capacità, delle persone, di rimanere concentrati, di svolgere attività fisica con prestazioni migliori e, così come riporta il pay off della bevanda più famosa di questo settore, permettere, a chi la beve, di mettere le ali e superare i propri limiti. Gli ingredienti, naturalmente, se presi singolarmente o, comunque, se ingeriti in dosi normali, non creano effetti dannosi per l’organismo ma, l’attenzione, data a queste bevande, deriva non tanto dalla loro composizione quanto dall’uso che se ne fa quotidianamente.
Infatti, secondo gli studi di Crioc, Centro ricerca e informazioni delle organizzazioni di consumatori del Belgio e dell’Anses, Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria e alimentare della Francia, il pericolo deriva dalla miscelazione degli energy drink con altre bevande alcoliche. L’unione di queste due tipologie di alimenti può portare, secondo le due istituzioni sanitarie, ad un superamento dei limiti dell’organismo, senza che l’individuo se ne accorga: infatti, la caffeina, presente negli energizzanti, riduce la sensazione di ubriachezza falsando, così, le percezioni della persona che, sentendosi meno ubriaco, potrebbe mettersi in macchina alla guida in condizioni che, normalmente, non glielo avrebbero permesso. Inoltre, accusano i due istituti di ricerca, le strategie di commercializzazione di queste bevande spingono troppo sulla leva di superare i propri limiti fisici e mentali, puntando eccessivamente sulle generazioni più giovani le quali, non conoscendo bene questi prodotti, potrebbero abusarne. Anche dal punto di vista delle prestazioni sportive, queste bevande sembrano creare più problemi che effettivi miglioramenti; l’American Heart Association ha riscontrato, in utilizzatori abituali, livelli più alti di pressione sanguigna e impulsi nervosi che, a lungo andare, possono creare problemi di salute agli atleti.
In autunno verranno pubblicati i risultati di uno studio francese, proprio su queste bevande, così si potranno valutare le effettive conseguenze del loro uso con l’ausilio di dati scientifici. Nel frattempo, una corretta informazione risulta, come sempre, l’unica vera via per una corretta sicurezza alimentare, soprattutto quando i prodotti interessati sono così fortemente pubblicizzati e di così facile reperimento, anche dai più piccoli.

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