È stato stipulato un importante accordo sul rischio chimico ambientale in sanità da parte del Ministero dell’Ambiente e dalla Federsanità-Anci. La volontà del Ministero e dell’associazione di categoria è stato quello di arrivare a un comune accordo su come meglio muoversi in questo delicato settore della salute e della sicurezza sul lavoro.
L’obiettivo principale di questo accordo è quello di migliorare la conoscenza del rischio chimico nel settore della sanità, in modo tale da sensibilizzare i datori di lavoro e i medici competente che operano in questo settore. Questo accordo si riferisce, non solo al semplice rischio chimico ma alle sue implicazioni sull’ambiente, che possiamo identificare, principalmente, con l’immissione di sostanze chimiche pericolose nei fiumi e nei mari.
Entrando nello specifico dell’accordo possiamo vedere come il primo obiettivo dichiarato è quello di riuscire a favorire una migliore conoscenza del rischio chimico ambientale nel settore sanitario, con lo scopo di arrivare a migliori livelli di prevenzione dei danni. Questo obiettivo ricalca quanto previsto già dal Regolamento REACH e CLP, nonché dalla regolamentazione europea in materia.
Il secondo obiettivo, che questo accordo si da, è quello di arrivare alla creazione di criteri minimi di carattere ambientale per quanto riguarda gli appalti per le strutture sanitarie. Questo obiettivo vuole partire da quanto previsto dal Piano d’azione previsto per la sostenibilità ambientale dei consumi all’interno della pubblica amministrazione denominato PAN GPP ” Piano d’Azione Nazionale sugli Acquaisti Verdi”.
Come vediamo dalla lettura degli obiettivi, questo accordo sul rischio chimico ambientale in sanità il Ministero dell’Ambiente e della Federsanità-Anci si prefigge di sensibilizzare maggiormente gli operatori del settore al fine di promuovere la creazione e lo sviluppo di standard di comportamento minimi, che tengano presente il grande rischio che l’ambiente e la nostra salute corre a causa delle sostanze chimiche immesse nell’ambiente dopo l’uso in ambiti sanitari.
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