Principali patologie per i lavoratori del settore trasporti

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I lavoratori impegnati alla guida di automezzi nel settore trasporti soffrono, alla luce di recenti ricerche mediche, più facilmente di alcune tipologie di disturbi della salute che si possono far rientrare sotto le categorie delle patologie cardiovascolari e delle patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico.

Una recente ricerca, condotta dalla Società italiana di medicina del lavoro ed igiene industriale e realizzata da Ronchese e Bovenzi dal titolo: “Rischi e malattie nei lavoratori del settore dei trasporti di merci e persone“, è stata presentata durante il 75° Congresso Nazionale della società per presentare nuovi dati in merito a questo fenomeno. La relazione prende a riferimento diversi studi precedenti con lo scopo di comprendere quali sono le patologie che ricorrono principalmente nei soggetti che sono impegnati nel settore dei trasporti.

Lo studio ha poi preso ad esame le due famiglie di patologie cardiache e muscolo-scheletriche, le quali sono state confrontate con altri studi effettuati in molti paesi del mondo al fine di stabilire se sono i problemi di salute più presenti in questo settore lavorativo. Assodato questo dato, la ricerca si concentra sull’esplicitazione dei dati raccolti.

Per le malattie cardiovascolari, grazie ai dati di uno studio compiuto in Svezia, si è potuto vedere come la percentuale di insorgenze patologiche di tipo cardiaco sia più frequente nelle persone impegnate nel settore dei trasporti, rispetto al gruppo di controllo che svolgeva altre mansioni lavorative.

I disturbi di carattere muscolo-scheletrico nel settore dei trasporti hanno una documentazione molto più corposa e consolidata nel tempo. Infatti, numerosi sono gli studi che testimoniano come un’attività lavorativa che prevede la guida sia la causa di una maggiore predisposizione all’insorgenza di patologie legate al sistema muscolare e scheletrico. Nello specifico proprio l’attività della guida, indipendentemente dalla tipologia di mezzo utilizzato, è la caratteristica chiave che determina questa maggiore predisposizione. In questo caso entrano in gioco tutti i fattori legati all’ergonomia del posto di guida, i quali, se non rispettano le indicazioni normative, possono favorire questa tipologia di disturbi.

Alla luce di questi dati è importante, che il datore di lavoro e il medico che esegue le visite obbligatorie sul lavoro facciano sempre molta attenzione ai propri lavoratori impegnati in mansioni che prevedono lunghi periodi alla guida di automezzi.

Fonte (formato pdf): Giornale italiano di medicina del lavoro ed ergonomia

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