Cabina di verniciatura a velo d’acqua

17 Comments

Riportiamo una richiesta sulla marcatura CE di una cabina di verniciatura a velo d’acqua, vi ricordiamo che se siete alla ricerca di una azienda che possa effettuare la valutazione dei rischi aziendali per il d.lgs 81 del 2008, corsi di formazione, e consulenza tecnica non esitare a contattarci al numero verde 800146589.

Buongiorno, sto facendo una valutazione del rischio residuo dei macchinari per un’azienda.
Sono alle prese con una cabina di verniciatura a velo d’acqua costruita nel 2008 non provvista di marcatura CE.
A logica dovrebbe rientrare tra “attrezzature, macchine e impianti” citati dal TU… ma… come mai mancano tutti i requisiti: marcatura, dichiarazione di conformità e fascicolo d’uso e manutenzione? Una “furbata” del venditore/costruttore?

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17 Comments
    • marcello
    • 13 novembre 2014

    Siamo perfettamente d’accordo pertanto un dei rischi residui potrebbe essere il rumore, oppure il microclima oppure le vibrazioni (ammesso che tecnologicamente non abbia potuto fare meglio o che le soluzioni non siano economicamente sopportabili) questa è la foto dell cabina in funzione.
    Nellla fase operativa, che comprende la spruzzatura della vernice, devo tener conto dei rischi introdotti dall’uso di pompe, pistole ecc.. e della variabile vernice .
    Se uso idrocarburi aromatici come solventi probabilmente ho anche un area confinante ATEX e quindi è necessario valutarla dal punto di vista impiantistico e prendere le misure necessarie.
    L’argomento è molto complesso.

    • marzio
    • 13 novembre 2014

    Le cabine di verniciatura possiedono una norma tecnica armonizzata di tipo C, la EN 12215, che individua le misure di sicurezza necessarie all’ottemperanza dei RES (Requisiti Essenziali di Sicurezza) previsti dalla Direttiva 2006/42/CE recepita in Italia con D.Lgs. n. 17/2010.
    Una cabina di verniciatura è (cfr. art. 1, UNI EN 12215): “(…) un insieme costituito dai seguenti componenti collegati: ventilazione forzata per mezzo di una o più ventole; filtro a secco e/o sistemi di lavaggio ad umido, dispositivi di misurazione e di comando, impianto di riscaldamento dell’aria di ventilazione, dispositivi automatici antincendio, dispositivi di allarme, apparecchiature elettriche, riunite all’interno o in una struttura parzialmente o totalmente chiusa (delimitata da pareti, definita spazio) per la lavorazione controllata di prodotti vernicianti liquidi applicati a spruzzo.”
    Quindi, come si comprende dalla definizione rinvenibile nella norma, essa è un insieme di macchine o quasi-macchine disposte e comandate per avere un funzionamento solidale (cfr. art. 2.2.a.4, D.Lgs. n. 17/2010) e come tale necessita di un’UNICA marcatura CE, di istruzioni d’uso, e della dichiarazione di conformità del fabbricante. Le istruzioni d’uso devono essere realizzate nella lingua dell’utilizzatore.
    Saluti

    • alessandro
    • 13 novembre 2014

    Scusa Marcello, personalmente mi sembra improbabile che la discussione riguardi valutazioni di rischio residuo di una cabina intesa come mero involucro (tipo cabina di insonorizzazione). Se è un impianto di verniciatura, in servizio dal 2008, i manuali delle singole macchine saranno certamente utili, e da inserire nel fascicolo tecnico della certificazione del’ impianto, ma non C’ entra nulla con l’ ambiente di lavoro. Se domani ti trovi in procura per un infortunio, o peggio ancora per una mp del verniciatore, sarà dura. Poi ciascuno ha le sue opinioni, ovviamente, ma quelle delle procure io le vedo tutto il giorno…

    • marcello
    • 13 novembre 2014

    Vi ricordo che la partenza è: “sto facendo una valutazione del rischio residuo dei macchinari “.
    non si parla di ambiente di lavoro anche perchè non ci sono elementi sufficienti per poter dare indicazioni.

    • gianluca
    • 13 novembre 2014

    Se c’è un qualche legame e/o automatismo tra i singoli componenti allora tutto l’insieme è una nuova macchina e bisogna certificarla tutta insieme a cura e spese del proprietario.

    • fernando
    • 13 novembre 2014

    e qui torniamo a quanto scritto nei miei post precedenti…se ogni singolo componente dell’impianto e/o della macchina / attrezzatura ha la propria dichiarazione di conformità non sussiste l’obbligo di marcatura CE per tutto l’insieme, in quanto sono valide le singole marcature di ogni componente! Comunque per redigere il libretto di uso e manutenzione ed emettere la marcatura CE non è necessario l’ingegnere…se leggeste il link che ho postato…è una cabina di verniciatura…conformità impianto elettrico illuminazione, conformità impianto elettrico aspirazione fumi/aereosol,conformità impianto elettrico pompa per velo d’acqua (di solito è un quadro elettrico unico)…quale ingegnare ci vuole? …perdonatemi se mi scappano altri impianti e/o parti…
    on aggiungo altro…altrimenti di questo passo per eseguire le lavorazioni in cabina di verniciatura ci vuole anche l’autorizzazione per gli ambienti confinati ( è una battuta naturalmente!!!) ;)

    • alessio
    • 13 novembre 2014

    Sono d’accordo sul contattare il fornitore per avere la documentazione mancante. Forse si tratta di più di un fornitore ma…la componentistica che abbia organi in movimento e dotata di motori…nn può essere sprovvista almeno di limbretto macchina e dichiarazione di conformità. A meno che il cliente nn abbia comprato tutto in Cina e lo abbia assemblato un suo meccanico….se così fosse…ci vuole un ing. Meccanico che…valuti limpianto e faccia il libretto d uso e manutenzione. ..poi…procederei con ISPELS

    • fernando
    • 13 novembre 2014

    sig. marcello qui non si parla di verifica (poi verifica lei per verifica cosa intende? di conformità? di impianto di messa a terra? di attrezzature?…altro?) ma si parla di valutazione dei rischi, visto che la sig. rita lo ha specificato nella richiesta, anzi ha specificato che stà valutando i rischi residui (ma in verità mancando la conformità CE non stà valutando i rischi residui ma proprio tutti i rischi inerenti all’attrezzatura!) non usciamo fuori dal seminato… rispondo anche all’avvocato Alessandro…anche se non mi occupo di certificazione CE, secondo me se passasse la sua linea interpretativa dovremmo emettere certificazione CE anche per un intero stabilimento produttivo e non sono per le macchine ed attrezzature che lo compongono!

    • marcello
    • 13 novembre 2014

    Troppe chiacchiere, un conto la verifica dell’attrezzatura//impianto e altra cosa è la valutazione dei rischi.

    • fernando
    • 13 novembre 2014

    Dunque io penso che in queste discussioni bisogna ciarlare di meno e dare basi solide di tipo pratico…questa è la mia politica da “addetto al settore della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” quindi mi permetto di porre il problema evidenziato dalla sig.ra Rita con altre parole: lei in sede di valutazione dei rischi ha individuato una macchina/attrezzatura/impianto/etc..che è sprovvista di marcatura CE, libretto di uso e manutenzione, etc…costruita nel 2008….a questo punto io mi chiedo: ha contattato il costruttore/assemblatore/rivenditore per chiedergli questa documentazione mancante? Se non l’ha fatto…lo faccia! Se l’ha fatto e la risposta è stata positiva…problema risolto…(valutazione rischi residui,procedure di prevenzione, DPI, etcc…) pratica chiusa!! Se la risposta è stata negativa allora dovrà proporre al suo “cliente” due soluzioni…mettere fuori uso la macchina/attrezzatura/impianto, rottamarla (essendo stata montata nel 2008 penso che sia fuori luogo) oppure fare quello che ci dice una bella nota dell’ ISPESL a firma del Ing. Perrone dal titolo “Adeguamento delle macchine non marcate CE” vi posto il link così evito di scrivere qui sopra un papiro inutile: http://www.ispesl.it/sitoDts/software_attrezzature/articoli/Adeguamento%20delle%20macchine%20non%20marcate%20CE.pdf

    Buona lettura!

    • alessandro
    • 13 novembre 2014

    Non sono d’ accordo.
    La via interpretativa suggerita (componenti marcati) non è praticabile.
    Verificherei per prima cosa se la cabina di verniciatura sia classificabile come macchina (non credo proprio ma bisognerebbe vedere in concreto), oppure invece come impianto.
    L’ impianto, per definizione è costituito da un assemblaggio di macchine e/o quasi macchine, ragionevolmente dotate di propria marcatura e/o dichiarazione di conformità finalizzata alla successiva incorporazione. Se impianto è, indiscutibile l’ obbligo di certificazione dell’impianto stesso, evidentemente in capo all’utilizzatore, visto che par di capire che la vendita sia stata effettuata “guarda caso” per singole parti. Se si tratta di macchina, derivante dall’assemblaggio di altre macchine, il discorso non cambia, e il tuo cliente corre un bel rischio a rimanere così.

    • marcello
    • 13 novembre 2014

    Generalmente si parte da una specifica tecnica, non credo che si acquisti un impianto a scatola chiusa.
    Il fornitore garantirà le prestazioni a condizione che…….. e qui avremo il manuale di uso e manutenzione.

    • fabio
    • 13 novembre 2014

    Sono d’accordo con Fernando: una macchina (e con tale denominazione deve, evidentemente rispettare tutto quanto contenuto nella Direttiva macchine…) può risultare senza marcatura CE se risulta assemblata con componenti a loro volta certificati. Tuttavia il costruttore assemblatore è obbligato ad emettere una propria dichiarazione di conformità nel merito dei requisiti ottemperati dalla macchina in relazione alla destinazione d’uso, allegando le dichiarazioni, i certificati ed altro a tale dichiarazione ed esibendo il certificato di collaudo della stessa.
    Per l’ RSPP direi è sufficiente fare riferimento a questa documentazione, oltre che al manuale d’uso e manutenzione, per stilare la valutazione dei rischi nell’uso dell’attrezzatura (la macchina) e della lavorazione ad essa associata. Peraltro, se fosse ravvisata la possibilità di trovare un’attrezzatura più idonea (ad esempio dotata di propria marcatura CE) potrà completare le indicazioni circa il programma aziendale per il miglioramento continuo della sicurezza e della protezione .

    • fernando
    • 13 novembre 2014

    Faccio presente inoltre che spesso presso alcuni fornitori di DPI ho riscontrato una vendita di prodotti con marchio CE assente oppure falsificato…questo non significa che non si possono vendere, ma le loro specifiche saranno forse non congrue con quelle da catalogo?!

    • fernando
    • 13 novembre 2014

    Se ogni componente, di cui è costituita l’attrezzatura, ha la propria marcatura CE non è necessario che il costruttore che progetta ed assembla la macchina con quei componenti emetta la propria marcatura CE.
    Se invece per quella attrezzatura non è stata rilasciata la marcatura CE per “motivi economici” questo non impedisce a colui che la utilizza di poter far certificare di proprio conto ed a proprie spese l’attrezzatura.

    • rita
    • 13 novembre 2014

    cioè… un’azienda che vende ed installa cabine di verniciatura può vendermi un’attrezzatura senza marcatura CE???
    Hmmm..qualcosa non mi torna.
    Da una ricerca fatta su internet vedo che diverse case produttrici vendono questo “prodotto” ma tutte specificano che sono dotate di marcatura.

    • marcello
    • 13 novembre 2014

    Probabilmente hai la marcatura CE su ogni componente, credo devi attingere al progetto.

 
 

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