Come mi comporto per la valutazione dei rischi in una squadra di basket ?

8 Comments

Buongiorno,
mi rivolgo a questo gruppo sapendo di poter ricevere il giusto consiglio da professionisti esperti:
Devo redigere un DVR per una squadra di Basket, come mi comporto?
considerando come lavoratori tutti i soggetti coinvolti nella società, dal Presidente al magazziniere, compresi i giocatori, ho alcuni dubbi:

– la partita è una fase di lavoro?
– l’infortunio del giocatore durante la partita come lo inquadro?
– non posso prevedere misure di prevenzione o DPI per il giocatore che gioca la sua partita?
– il luogo di lavoro è il Palazzetto dello sport della squadra?
– e le partite in trasferta come le catalogo? non posso mica analizzare tutti i palazzetti del girone a cui la squadra appartiene
– anche l’ufficio del Presidente e dei dirigenti sono luoghi di lavoro della squadra con i rispettivi rischi da calcolare giusto? ma se Presidente e dirigenti operassero da casa sua o dal loro ufficio, questi non sono da considerare?

se avete altri punti da suggerirmi, vi prego di aiutarmi.

grazie mille e buon lavoro a tutti

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8 Comments
    • staff sicurezza
    • 16 maggio 2014

    In merito a quanto richiesto bisogna in primis chiarire che nel D.Lgs.81/08 non viene mai citata la parola “sport”.
    Pertanto tutte le considerazioni sono fatte per analogia con altre situazioni lavorative.
    Il nocciolo della quetione è se “gli atleti debbano essere considerati lavoratori subordinati o meno” nei confronti del datore di lavoro.
    Qualora gli atleti siano tesserati della società sportiva è come se avessere un “contratto in esclusiva” che corrisponde i compensi per l’attività svolta.
    Inoltre la società sportiva trae un beneficio economico dalle prestazioni “lavorative” rese dagli atleti.
    Il rappresentante legale della società sportiva a mio avviso in questo caso deve essere considerato “il datore di lavoro”.
    Pertanto sulla base della premessa vado a rispondere alle domande proposte:
    – la partita è una fase di lavoro, come tutte le fasi di trasferta organizzate a cura della società sportiva
    – il datore di lavoro non può “ridurre o eliminare” il rischio di infortunio durante una partita, senza compromettere il rendimento dei giocatori, pertanto eventuali infortuni non potrenno essere ascritti in colpa del datore di lavoro
    – spesso i giocatori utilizzano protezioni tipo DPI quali le cavigliere dei giocatori di calcio, le fasciette alle dita dei giocatori di palla a volo senza contare le “corazze” e le maschere dei giocatori di hokey, baseball e football americano
    – il luogo di lavoro su cui effettuare la valutazione dei rischi è/sono i luoghi ove i giocatori svolgono le attività di allenamento, riposo noncè i servizi igienici, gli uffici e le zone di transito degli impanti sportivi
    – i titolari dei “palazzetti” devono informare le squadre ospiti sui rischi presenti negli impianti che andranno ad utilizzare (DUVRI)
    – Gli uffici sono luoghi di lavoro, le case non possono essere utilizzate come uffici dove operano lavoratori

    • sergio
    • 9 maggio 2014

    Hai poi sentito l’INAIL. leggendo oggi la discussione io ad esempio darei una interpretazione diametralmente opposta a quella di Mauro. I giocatori svolgono la propria attività nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro. giusto per chiarirci per me rientrano nel pieno della definizione all’art. 2 comma a) del TU. Però ultimamente se ne sentono di tutti i colori quindi…

    • mauro
    • 9 maggio 2014

    Mah i giocatori non mi sembrano lavoratori alle dipendenze di un datore di lavoro anche occasionalmente, a differenza degli altri collaboratori. Comunque per infortunio se passa questa linea non vi è l’occasione di lavoro e quindi non investigabile o da considerare per il rspp. Per le strutture ospitanti le gare dovrebbero avere agibilità comunale e quindi idonee, altrimenti la lega non concede il benestare alle società. In linea cautelativa potresti inserire anche i giocatori nella val rischio evidenziando il fatto che non sono subordinati ad un ddl e che comunque sono soggetti a controlli sanitari, idoneità sportiva ecc., li fai comunque partecipare alle prove di emergenza, fornisci loro le informazioni antincendio ecc. Nessuno potrà contestarti di non essere stato diligente e attento.

    • laura
    • 9 maggio 2014

    il punto è: la società non è una ASD ma una srl, giocano in un campionato semi-professionistico ed i giocatori ricevono rimborsi mensili per prestazioni dilettantistiche fino a 7500€ non tassabili…

    • luca
    • 9 maggio 2014

    sto ricevendo pareri discordanti in materia, credo che mi rivolgerò all’INAIL per capire la posizione dei giocatori

    • franco
    • 9 maggio 2014

    Penso di si, verifica il loro contratto non dovrebbero essere dipendenti . Se sono autonomi non devi fare molto oltre l’informazione sui rischi del sito, farli partecipare alla prova di emergenza e così di seguito

    • lorenzo
    • 9 maggio 2014

    grazie!! quindi non devo considerare come fase di lavoro della società sportiva, nè gli allenamenti nè la partita?

    • franco
    • 9 maggio 2014

    Un giocatore di basket così come analogo professionista non dovrebbe incontrare la definizione di lavoratore come dal dl 81′ pertanto non applicabile. Discorso diverso per il magazziniere e altri dipendenti della società , per questi si applica il decreto 81. I giocatori dovrebbero avere un contratto individuale , quindi al limite sono lavoratori autonomi non alle dipendenze di un ddl ma di un committente.

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